La sicurezza sul lavoro nel settore estrattivo può riguardare diverse tipologie di rischio, a seconda dell'attività e del contesto operativo.
Cos’è un DSS – Documento di sicurezza e salute? È la valutazione dei rischi specifica per il settore estrattivo, nel quale sono riportate le misure, le modalità operative e le procedure per la gestione in sicurezza delle attività (per effetto del combinato normativo: art. 28 del D.Lgs. 81/08 integrato dall’art.10 del D.Lgs. 624/96). Tutte le cave, almeno otto giorni prima dell’inizio dell’attività, contestualmente alla presentazione della denuncia di esercizio, devono inviare all’ASL competente per territorio il documento di sicurezza e salute (art. 6 c. 4, art. 18 c. 1, art. 20 c. 11 del D.Lgs. 624/96).
Il DSS deve essere aggiornato ogniqualvolta i luoghi di lavoro abbiano subìto modifiche rilevanti che comportino variazioni di situazioni di rischio per i lavoratori (art. 6 c. 3 del D.Lgs. 624/96). L’aggiornamento si rende altresì necessario in occasione di incidenti rilevanti, prescrizioni da parte degli organi competenti di vigilanza, ecc..
Il DSS è redatto dal datore di lavoro che si avvale del servizio di prevenzione e protezione, del medico competente e di tutte le collaborazioni professionali che ritiene opportuno consultare.
In sede di redazione del DSS il datore di lavoro consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza in ordine ai contenuti del documento ed alle misure di prevenzione e protezione in esso previste.
Il documento di sicurezza e salute (DSS) rappresenta quindi, una sorta di documento di valutazione dei rischi specifico per le attività estrattive, dove includere anche le relative misure di prevenzione e protezione relative alla specifica area di lavoro.
Infatti, nel D.Lgs. 81/08 vengono trattati solo in modo secondario gli aspetti relativi alla sicurezza in cave e miniere, i quali sono però stabiliti nel D.Lgs. 624/96 (inserito all'interno del Testo Unico stesso).
Documento di Sicurezza e Salute: obblighi del datore di lavoro
Il "Documento di Sicurezza e Salute" (DSS) è il documento nel quale il datore di lavoro attesta annualmente che "luoghi di lavoro, attrezzature e impianti siano progettati, utilizzati e mantenuti in efficienza in modo sicuro".
Tale documento va trasmesso all'autorità di vigilanza prima dell'inizio dell'attività, così come gli eventuali successivi aggiornamenti (in caso di modifiche importanti dei luoghi di lavoro o in seguito a incidenti rilevanti).
Come anticipato, è in realtà il D.Lgs. 624/96 a specificare quali sono gli obblighi del datore di lavoro relativi al settore estrattivo (art 7). Innanzitutto, egli è tenuto a designare il sorvegliante di cava nei luoghi lavorativi in cui sono presenti lavoratori.
Inoltre, egli deve prendere le misure e le precauzioni adatte al tipo di attività, in modo da:
DSS coordinato e contenuti
Quando i lavori vengono affidati a imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi - oppure quando nello stesso luogo di lavoro sono presenti lavoratori di più imprese - il titolare dell'attività estrattiva deve redigere il DSS coordinato (art. 9).
Tale documento è frutto del confronto tra il DSS redatto dal titolare e il documento di valutazione dei rischi delle ditte esterne, e permette di:
In ogni caso, le indicazioni per i contenuti minimi - previste all'articolo 10 del D.Lgs. 624/96 - valgono sia per il DSS che per il DSS coordinato. Andranno quindi incluse la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori (in base all'attività svolta) e le conseguenti misure e modalità operative per ciascuno dei seguenti ambiti:
Il DSS deve contenere, inoltre, anche le indicazioni sulle attività di informazione e formazione dei lavoratori e quelle relative alla consultazione del rappresentante per la sicurezza.
Infortuni e malattie professionali nelle attività estrattive
Le attività estrattive possono prevedere rischi molto gravi, non solo dal punto di vista degli infortuni sul lavoro ma anche per quanto riguarda le malattie professionali.
In base ai dati comunicati dall'Inail, i casi accertati di infortunio nell'estrazione di pietra, sabbia e argilla sono più dell'88% sul totale di quelli denunciati in questo ambito. Per fare un confronto, l'intera gestione Industria e servizi si ferma al 66,3%.
Degli infortuni verificatisi in occasione di lavoro, inoltre, uno su quattro ha coinvolto operai addetti alla cava, mentre il 10% ha riguardato gli autotrasportatori (di autobetoniere e autocarri).
Diverse sono anche le casistiche di malattie professionali cui fare attenzione in questo settore. Nell'80% dei casi, le tecnopatie registrate hanno riguardato soprattutto malattie osteomuscolari, del tessuto connettivo e dell'orecchio (il rumore dei macchinari, infatti, può esporre al rischio di sviluppare ipoacusie).
Anche silicosi e asbestosi - nonostante un calo medio annuo nel corso degli anni - sono casistiche da tenere presenti per le attività estrattive.
Dunque, redigere un Documento di Sicurezza e Salute accurato, che tenga conto dei diversi fattori di rischio e delle misure di prevenzione e protezione più efficaci, è molto importante.