Il Parlamento Europeo ha approvato nuove misure protettive per i lavoratori degli stati membri dell’UE relativamente ai rischi legati all'amianto, e per migliorarne l'individuazione precoce.
L'amianto è un materiale estremamente pericoloso; le fibre che lo costituiscono sono fortemente cancerogene. La presenza di amianto è un problema insidioso per diversi settori, come l'edilizia (ad es. le ristrutturazioni), ed il contrasto agli incendi.
L’esposizione a questo rischio, è di gran lunga la principale causa di cancro (mesotelioma polmonare) legato al lavoro. Il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri dell'UE è dovuto all'esposizione a fibre di amianto, essendo questo materiale ancora presente in milioni di edifici, infrastrutture e manufatti.
L’amianto provoca ancora più di 70.000 decessi ogni anno in Europa.
Se da un lato l’UE incoraggia la ristrutturazione degli edifici per migliorarne l'efficienza energetica, dall'altro ciò aumenta il rischio di comparsa di tumori professionali. Con queste nuove norme, l'UE intende mantenere gli impegni assunti nell’ambito del “piano europeo per la lotta contro il cancro”.
In questi giorni, è stata adottata in via definitiva, una direttiva europea che ridurrà sensibilmente i limiti di esposizione all'amianto dei lavoratori, rafforzando altresì l'uso di tecnologie più moderne ed accurate (microscopia elettronica) per rilevare la presenza di fibre sottili di amianto negli ambienti di lavoro.
Il limite obbligatorio di esposizione professionale (OEL) sarà di dieci volte più basso di quello attuale, (da 0,1 a 0.01 fibre di amianto per centimetro cubo di aria). Tale obbligo entrerà in vigore immediatamente, senza un periodo di transizione.
Le nuove norme prevedono anche una maggiore protezione dei lavoratori relativamente ai dispositivi di protezione individuale ed ai respiratori da utilizzare, sarà prevista una procedura più efficace di decontaminazione, ed i requisiti di formazione di più elevata qualità per i lavoratori.
